Era partito domenica mattina per un'escursione sul pizzo del Diavolo, ma non è più tornato a casa. Così per cercare Giuseppe Bonomi, 47 anni, di Pedrengo, ieri pomeriggio sono entrate in azione le squadre del Soccorso alpino: i soccorritori, dopo aver trovato parcheggiata a Carona l'auto del quarantasettenne, si sono avviati verso il pizzo del Diavolo alla ricerca di qualche traccia utile. Le operazioni si sono protratte fino alle 23 di ieri sera, ma non hanno avuto esito: riprenderanno questa mattina alle 7.
L'allarme è scattato ieri pomeriggio verso le 17, dopo che dall'azienda di prodotti di bellezza di Pandino (Cremona), dove l'uomo lavora come responsabile di un reparto, hanno contattato i familiari per chiedere informazioni: Giuseppe Bonomi, infatti, per due giorni non si era presentato al lavoro e non aveva preannunciato la sua assenza. Siamo stati contattati dall'azienda per cui mio fratello lavora - ha spiegato ieri il fratello maggiore di Giuseppe Bonomi, Valeriano, che è il vicecomandante della polizia locale di Pedrengo - e ci hanno comunicato che sia lunedì che martedì Giuseppe non si era presentato e che non si era fatto sentire per giustificare l'assenza.
I familiari a quel punto si sono attivati per cercare di chiarire dove fosse Giuseppe, che abita da solo in via San Francesco 8 a Pedrengo. La fidanzata, sapendo che il compagno domenica mattina era andato in escursione sul pizzo del Diavolo, non ha esitato a contattare il Soccorso alpino: subito la centrale operativa della VI Delegazione orobica ha fatto partire le squadre della Valle Brembana. I soccorritori, che si sono avvalsi anche della collaborazione dei carabinieri di
Branzi e
Piazza Brembana, si sono recati a Carona, dove l'uomo era partito per l'escursione: lì è stata trovata la sua autovettura, una Mercedes station wagon, che era parcheggiata, con le portiere chiuse, sul ciglio di una strada.
Le squadre di ricerca hanno poi proseguito sui sentieri che portano verso il pizzo del Diavolo, ma il buio e la pioggia hanno reso molto difficili le operazioni, che si sono concluse definitivamente verso le 23. Oggi alle 7 tutte le squadre del Soccorso che fanno capo alla VI Delegazione orobica riprenderanno le ricerche. Un contributo utile a rintracciare l'escursionista potrebbe arrivare anche da eventuali testimoni che domenica o nei giorni successivi potrebbero averlo incontrato lungo uno dei sentieri della zona. Giuseppe Bonomi da alcuni anni vive da solo in un appartamento al secondo piano di un condominio in via San Francesco: appassionato di montagna, era partito domenica mattina presto per raggiungere Carona in macchina e da lì partire a piedi per raggiungere pizzo del Diavolo. Camminare in montagna - spiega sempre il fratello - è la sua passione e Giuseppe non è di certo uno sprovveduto.
Sabato sera era stato a casa di nostra madre e le aveva fatto sapere il programma per domenica. Non eravamo preoccupati fino a oggi pomeriggio (ieri per chi legge, ndr), quando è arrivata la telefonata dell'azienda». Le ricerche del Soccorso alpino - aggiunge Valeriano Bonomi - sono scattate subito e in poco tempo è stata ritrovata la sua macchina: era integra, chiusa a chiave ed era stata parcheggiata pronta per il ritorno a casa. Probabilmente il telefono cellulare lo ha dimenticato nell'abitacolo, perché in casa non lo abbiamo trovato.
L'assenza del quarantasettenne dall'abitazione di Pedrengo non ha destato sospetti nemmeno nei vicini di casa, i quali vedendo le tapparelle abbassate avevano pensato che il quarantasettenne si fosse assentato per motivi di lavoro, come era avvenuto altre volte in passato.