Il 18% della popolazione ittica dei nostri fiumi è costituita dal temolo. È iniziata la riscossa del temolo, fino a pochi anni fa segnalato in modo poco più che occasionale solo nel
Fiume Brembo tra
Camerata Cornello e
San Pellegrino Terme oppure nel Fiume Serio tra Ponte Nossa e Cene. Da
Lenna a
Villa d'Almé, da Villa d'Ogna a Colzate, in tutto l'Oglio superlacuale, il temolo è presente numeroso e con esemplari anche di taglia superiore a quella fissata in 35 centimetri dal calendario ittico provinciale.
I temoli erano spariti dal Fiume Serio e dal Fiume Brembo con la grande piena del 1987, spiega Carlo Cadei esperto pescatore a mosca. Ma ancor prima erano già estremamente rarefatti e concentrati in limitatissimi tratti dei nostri fiumi. La causa era da ricercarsi in una scadente qualità delle acque. Oggi la diffusione del temolo è la migliore certificazione che la qualità delle acque è decisamente migliorata, infatti questo pesce richiede tassativamente acque limpide, fredde, ben ossigenate con forte corrente e fondo ghiaioso, ben pulito. Non sono pochi i pescatori a mosca che hanno frequentemente l'opportunità di agganciare temoli anche di 40-50 centimetri, anche nelle nostre acque. E pensare che meno di un decennio fa dovevamo sobbarcarci lunghe trasferte per cercare i temoli nel tratto centrale del Fiume Adda valtellinese e nelle sue merette.
Secondo gli ittiologi il fenomeno della rinascita del temolo bergamasco è da ricercarsi soprattutto negli indovinati ripopolamenti messi in atto dal 2000 dalla Provincia di Bergamo con pesci di questa specie di 9-12 centrimetri immessi nel mese di aprile, il mese delle schiuse. È molto proficuo seminare i giovani temoli nel periodo di massima disponibilità alimentare, chiarisce Alberto Testa, ittiologo del Servizio faunistico ambientale. Le zone di tutela del temolo sono sul Fiume Oglio superlacuale nel tratto compreso tra il ponte barcotto e la foce del fiume nel Sebino e sul fiume Brembo nel tratto a valle del lago di Lenna sino allo sbarramento Italcementi di Camerata Cornello.
Questo delicato pesce, che raccoglie un crescente numero di appassionati pescatori, è protetto nelle nostre acque dal 15 dicembre al 30 aprile, in questo periodo gli altri pesci, come le trote, possono essere pescati solo con lenze non radenti il fondo, per garantire una maggiore tutela del temolo durante la delicata fase di riproduzione.