Quale presidente della IV Commissione Attività Produttive della Regione Lombardia, anche a nome dell'assessore allo Sport e Turismo Piergianni Prosperini, ci tengo nel ringraziare quanti hanno promosso e organizzato Orobie Skyraid, primo Campionato mondiale a squadre di Skyrunnig, che si è svolto domenica 5 agosto su un percorso di 84 chilometri, lungo il Sentiero delle Orobie, dalla Valle Brembana al Passo della Presolana. In particolare ringrazio il Cai di Bergamo, con il suo presidente Paolo Valoti e IZ Sky Racing di Mario Poletti che, insieme a Promoeventi Sport e alla Federazione Internazionale Sport di Altitudine, con la collaborazione dell'Associazione nazionale alpini e del Soccorso alpino, sono stati i veri motori, coraggiosi perché capaci di guardare avanti, di questa eccezionale iniziativa. Essa, se diventerà appuntamento fisso come è nelle intenzioni del Cai, può rappresentare davvero un'autentica svolta per il futuro turistico delle Orobie e delle Valli Bergamasche.
Il Cai e gli altri enti hanno creato un'opportunità imperdibile, aperta dalle straordinarie prestazioni di Mario Poletti, che mi auguro venga colta dagli enti pubblici e dai soggetti privati. Il grande successo di pubblico che ha seguito la manifestazione rappresenta, come ben sottolineato dal presidente della Provincia Valerio Bettoni, una prova dell'importanza e delle potenzialità dell'iniziativa. Il Campionato mondiale ha permesso di cominciare a far conoscere, al di fuori dei confini provinciali e regionali, quell'itinerario assolutamente unico e particolare rappresentato dal sentiero delle Orobie, che il Cai sin dal 1950 ideò, realizzò e che è tuttora in continuo perfezionamento. Non c'è da nessun'altra parte un percorso insieme così lungo, così suggestivo dal punto di vista paesaggistico e ambientale, così facilmente raggiungibile, così ben organizzato e presidiato, così sicuro e accogliente con i suoi sette rifugi, tutti perfettamente attrezzati per dare ospitalità e soccorso. Questa realtà non ha nulla da invidiare a quelle ben più conosciute e frequentate del Trentino, della Svizzera, della Francia: va solo fatta conoscere meglio per le sue specificità e il Campionato mondiale può rappresentare davvero il trampolino mediatico.
Mi auguro che grazie anche a questa straordinaria opportunità si creino e/o consolidino le sinergie pubblico private necessarie per l'affermazione importante del turismo nel complesso delle nostre Valli. Mi consenta, infine, di esprimere il mio apprezzamento per l'articolo di Paolo Doni di lunedì 6 agosto che ha colto benissimo il valore etico prima ancora che sportivo dell'impegno dei grandi uomini e delle grandi donne che sono stati i protagonisti del Campionato mondiale. Si tratta di atleti nel senso più vero, olimpico, del termine, così lontani da quelli sommersi da soldi e da veline del sempre più deteriorato mondo sportivo che occupa tante pagine dei giornali. Non voglio ora fare considerazioni al proposito ma mi piacerebbe che tutti i mass media dessero un po' di attenzione anche agli atleti che affrontano mille sacrifici e indicibili fatiche solo per la passione di cimentarsi, senza ingaggi miliardari, senza farsi espellere e applauditi da un pubblico stupendo per il quale non è certo necessario mobilitare le Forze dell'Ordine.
Carlo Saffioti
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