È ancora presto per quantificare i danni causati nelle valli bergamasche dal nubifragio di lunedì scorso, che ha causato frane e smottamenti. Intanto si è però saputo che la Ster, la Struttura di sviluppo territoriale della Regione (ex Genio civile), ha cominciato a effettuare interventi per circa 700 mila euro. Lavori non ancora per riparare i danni, ma per impedirne di nuovi, visto che le previsioni meteorologiche al momento non fanno ben sperare. Intanto ieri in prefettura nel corso di un vertice con i sindaci interessati, Protezione civile, Provincia, questura e Regione si è deciso di istituire un Com (Cento operativo misto) a Gorno, il paese più colpito, per meglio coordinare il monitoraggio della situazione, gli interventi necessari e il reperimento delle risorse.
Sempre ieri, la Ster ha effettuato un sopralluogo con l'elicottero sulla Valle Seriana, maggiormente colpita: Abbiamo rilevato un numero notevole di smottamenti - spiega il dirigente della Ster Claudio Merati - di dimensioni poco rilevanti di per sé, ma che sommandosi tra loro hanno messo in crisi alcune zone. Il territorio più colpito è quello del paese di Gorno, dove siamo intervenuti per realizzare un accesso a guado in sostituzione del ponte inagibile e dove interverremo nei prossimi giorni per creare un allacciamento provvisorio per l'acqua. Sappiamo infatti che l'acquedotto è lesionato ma dobbiamo ancora verificare quanto. Altri interventi, per la parte di acquedotto che compete loro, sono a carico della Ponte Nossa spa. Finora l'ente regionale ha messo in atto una quindicina di interventi tra Gorno, Premolo, Colzate, Casnigo,
Olmo al Brembo,
Taleggio e
Piazza Brembana, per un costo complessivo, come detto, attorno ai 700 mila euro. Non si tratta ancora di interventi finalizzati a recuperare i danni già avvenuti - continua Merati - ma di lavori d'urgenza come l'asportazione di materiale e la canalizzazione delle acque che servono a prevenire o a contenere eventuali ulteriori frane ed esondazioni.
Abbiamo indetto questa riunione per fare il punto della situazione - spiega il viceprefetto vicario Lucio Marotta -: al momento le criticità maggiori rimangono nel comune di Gorno, dove ci sono ancora famiglie isolate per l'inagibilità di un ponte a altre evacuate. Negli altri territori la situazione si è pressoché normalizzata. Per questo abbiamo deciso di creare a Gorno un organismo di coordinamento prima di tutto per monitorare i fenomeni in corso, e poi per programmare gli interventi. Intanto si aspetta l'esito del conteggio dei danni: «Per il momento non sembra si tratti di cifre ingenti - afferma l'assessore alla Protezione civile della Provincia Valter Milesi -: i tecnici stanno procedendo alla quantificazione. Gli smottamenti si sono verificati lunedì sera a seguito del nubifragio che ha colpito le due Valli, provocando frane: a Gorno, in località Riso, il torrente Musso è straripato danneggiando un ponte e rendendo inagibili sei case, mentre a Bondo di Colzate e Colle Bondo di Casnigo sono state evacuate una quindicina di persone e a Piazza Brembana l'acqua e i detriti hanno invaso strade e cantine. La situazione è cominciata a migliorare da martedì con i primi interventi e i rientri di molte delle persone sfollate, ma il tempo resta variabile: per questo la prefettura ha deciso di convocare il vertice di ieri, istituendo un organismo di coordinamento.