La commissione circondariale elettorale ha ammesso tutte e 67 le liste presentate tra venerdì e sabato nelle segreterie dei 19 municipi chiamati al voto del 27 e 28 maggio. Così è ufficiale, come conferma Adriano Coretti, dirigente dell'Ufficio elettorale della Prefettura di Bergamo: i candidati a sindaco sono 67, alla testa di altrettante squadre. La commissione ha chiesto di modificare qualche logo, ma per il resto documenti e metodi sono risultati validi. A dire il vero la distribuzione delle liste, come abbiamo già spiegato ieri, non è proprio molto logica in quanto nei paesi più piccoli, e parliamo ad esempio di Blello e Averara con poche centinaia di votanti, si sono presentate rispettivamente 7 e 6 squadre, molte della quali però prive di esponenti locali. Al contrario ci sono realtà importanti e molto più abitate, come Nembro e Villongo, che si giocano la poltrona di primo cittadino tra due-tre compagini.
In tutto dicevamo, sono 19 le amministrazioni da rinnovare in terra orobica, in un solo turno, senza ballottaggi in quanto in nessuna località si contano più di quindicimila residenti: Albano, Arzago,
Averara,
Blello, Brembate Sopra, Calusco, Capriate, Cisano, Curno, Gandino, Leffe, Mapello,
Mezzoldo, Mozzo, Nembro,
Oltre il Colle, Sovere, Urgnano e Villongo. Tra oggi e domani verranno sorteggiati e assegnati gli spazi delle liste su ogni scheda e le posizioni sui tabelloni elettorali dei vari paesi. A quel punto la campagna elettorale entrerà nel vivo in tutte le realtà protagoniste dove 83.682 elettori sono chiamati a rinnovare i loro Consigli comunali. A dire il vero a Nembro , che è il paese più abitato e che chiama al voto 9.302 elettori, la battaglia per la guida amministrativa e l'elezione di venti consiglieri oltre al sindaco, è già ai nastri di partenza. È qui che, non solo per via delle dimensioni, ma anche per il tipo di squadre in campo, la sfida si fa interessante. In quel di Nembro infatti si fronteggiano due liste («Paese vivo» e «Centrodestra per Nembro»), civiche sì, ma con evidenti riferimenti ai due schieramenti del bipolarismo nazionale.
Il sindaco uscente, Eugenio Cavagnis (che politicamente si presenta con un: Ho in tasca la tessera del Partito democratico, leggermente, ma non troppo, in anticipo sui tempi) è di nuovo alla testa di un gruppo di centrosinistra che ripropone la Giunta e una fetta di consiglieri della passata tornata e che per metà invece candida gente nuova. Sull'altro versante, Alberto Bergamelli, da sempre indipendente, ma legato dapprima alla Dc e poi alla Lega con la quale è stato anche vicesindaco della cittadina seriana, guida una coalizione che ha riunito la Casa delle libertà: Nel 2002 mi sono staccato dal Carroccio e ho corso con una mia lista. Già allora avevo chiesto un allargamento di fronte. Allargamento che oggi è arrivato e che vede proprio lui protagonista della sfida.
Come si combatterà questa sfida, dunque? Entrambi i contendenti assicurano che faranno di tutto per battagliare con rispetto e correttezza, puntando sul proprio programma e sulle proposte piuttosto che sulla demonizzazione dell'avversario. Intanto hanno avviato i primi incontri con la cittadinanza: Cavagnis puntando su quanto fatto nel quinquennio appena concluso, Bergamelli illustrando i progetti che ha in mente per il futuro di Nembro. Un cambio di marcia - vorrebbe innescare Alberto Bergamelli -, un cambio soprattutto in due settori. La viabilità che in questi anni è cambiata soprattutto nel centro storico del paese esasperando i residenti con troppe zone 30 e pochi parcheggi. E il rapporto con le associazioni di volontariato: le voglio coinvolgere maggiormente perché oggi si fa affidamento soprattutto sulla Consulta che non sempre è coordinata e propositiva. Lo sfidante Bergamelli, pensionato, viene dalla trentennale gestione di una società di atletica leggera che da più di dieci anni organizza un meeting importante e noto anche a livello europeo. Si capisce che gli sta a cuore il rapporto diretto coi cittadini e, se deve fare una critica agli amministratori uscenti, è proprio quella di non ascoltarli abbastanza: «Avevamo raccolto duemila firme contro la localizzazione della biblioteca.
