Turismo Bergamo e provincia: torna a crescere il numero degli alberghi sulla spinta dell'effetto low cost, lievita la qualità e la clientela diventa sempre più internazionale. Questa la radiografia del settore alberghiero in provincia di Bergamo, un mondo variegato, ma che tende sempre più all'eccellenza, indipendentemente dalla categoria e dalle "stelle" che è in grado di offrire. Una crescita impetuosa quella della stagione 2006-2007, il più significativo incremento degli ultimi vent'anni, con 289 strutture in attività (numeri che non si toccavano dal 1999) rispetto alle 278 dell'anno precedente e un numero di camere che sfiora quota 7.000, il migliore da 18 anni (dal 1989 il numero era continuato a scendere) con quasi 12.000 posti letto, un migliaio in più del 2005. Negli ultimi 15 anni si è assistito a una vera e propria "rivoluzione" dell'offerta che, attraverso alcuni passaggi chiave, ha praticamente abolito gli hotel a più basso contenuto: i famosi "una stella", senza i servizi in camera, oggi non hanno più ragione di esistere, sostituiti da altre forme di ricettività come ostelli, campeggi e agriturismo, peraltro di ottima qualità in Bergamasca.
Fino agli inizi degli anni Novanta la domanda era rigorosamente spaccata in due: per la città esisteva un turismo d'affari, in provincia piccoli alberghi a conduzione familiare. "Questa concezione - spiega il presidente degli albergatori bergamaschi Giovanni Zambonelli - è stata completamente ribaltata negli ultimi anni, grazie all'incessante flusso turistico proveniente da Orio al Serio: oggi finalmente Bergamo si riscopre città turistica e non solo legata al business, e in provincia l'offerta si è fatta molto più ricca, proponendo strutture di ottimo livello sia in montagna che in pianura. Per arrivare a questo risultato abbiamo assistito in questi anni a una sorta di "selezione naturale", con perdite anche significative, ma necessarie per arrivare a un riassetto di qualità. Con il 2006 direi che c'è stata la grande ri-partenza, segno che l'interesse verso questa terra è sempre più forte e noi siamo in grado, attraverso una serie di servizi di qualità, di rispondere alle esigenze di una clientela molto più variegata e internazionale".
IL BOOM DEL 2006 Dopo due anni di "crescita zero" (2004 e 2005) nel 2006, grazie ai nuovi flussi legati al boom di Orio, l'offerta è cresciuta sensibilmente: 13 nuovi alberghi, tutti di fascia medio-alta (9 tre stelle, e 4 quattro stelle) aperti o di imminente apertura a Bergamo in Piazza Vecchia, Bariano, Madone, Castione della Presolana, Lovere, Stezzano e Valbondione, Brusaporto, Caravaggio, Castelli Calepio, Cortenuova, Nembro e
Ponteranica. A fronte di sole due chiusure, ad Ardesio e
Oltre il Colle. Una crescita impetuosa, il più significativo incremento degli ultimi vent'anni, che si traduce in investimenti ingenti e di un volume d'affari che continua a lievitare.
FIRMAMENTO DI STELLE si diceva del robusto incremento degli
hotel a 4 e 3 stelle: nel 1993 i 4 stelle in provincia erano 12, oggi sono raddoppiati (24). Stessa dinamica, per gli alberghi a 3 stelle, molto più numerosi, passati dagli 84 del 1993 ai 147 attuali. Per il principio dei vasi comunicanti,
gli alberghi a 2 o una stella si sono più che dimezzati negli ultimi dieci anni.
ADDETTI IN SALITA anche sul fronte degli occupati nel settore alberghiero, il numero è cresciuto sensibilmente avvicinandosi al tetto dei 10 mila addetti, con un incremento di oltre il 15% negli ultimi 5 anni.
SENZA CONFINI "Il vero cambio di passo è arrivato con l'esplosione di rotte low cost a Orio - spiega Zambonelli -. Se infatti fino a pochi anni fa la clientela dei nostri alberghi era costituita all'80% da italiani, 15% da francesi e 5% tra tedeschi, svizzeri e di altre nazionalità, oggi queste percentuali sono completamente ribaltate. Soprattutto in città ma anche in molte zone della provincia in certi periodi dell'anno si arriva ad avere un 70-80% di clientela straniera, tra l'altro molto più distribuita e comunque in maggioranza di matrice anglosassone".
RIVOLUZIONE SU INTERNET è la vera novità degli ultimi anni. "Ormai - spiega Zambonelli - il turista trova sulla rete tutte le informazioni di cui ha bisogno, possono comparare prezzi e offerte, senza più ricorrere alle agenzie. Ormai in certi alberghi della provincia le prenotazioni on line superano l'80%, in altre strutture l'incidenza è minore, ma ormai la tendenza è quella. Anzi, soprattutto nei piccoli centri, Internet diventa fondamentale, altrimenti si può chiudere". Naturalmente accanto al booking alberghiero, "occorrerà pensare a potenziare ancora le informazioni via web sui servizi e sugli eventi che offrono città e provincia - afferma Monserrat Satorra Farré, direttore Hotel Mercure -: qui siamo ancora indietro, nonostante l'offerta di manifestazioni sia cresciuta moltissimo negli ultimi anni".
DISPOSTI A SPENDERE E dagli ultimi dati forniti a margine dell'ultima Bit (la Borsa Internazionale del Turismo), emerge che il turista che arriva a Bergamo è disposto a spendere molto più che in passato a patto di trovare qualità e servizi adeguati. Il dato più sorprendente si riferisce alla spesa dei turisti italiani per la principale vacanza dell'anno (luglio-agosto): Bergamo diventa capoclassifica regionale raddoppiando quasi le entrate, passando dai 126 milioni di euro del 2005 ai 210 milioni spesi nel 2006 (il 31,4% del totale regionale) e superando anche Milano, prima fino all'anno precedente.
OFFERTA DI LUSSO ecco perché sono nate o stanno per nascere strutture sempre più all'altezza della domanda di fascia alta o altissima, non solo in città, ma anche in provincia: tra le novità assolute, ad esempio, tra un mese è prevista l'inaugurazione di un resort a Cologno al Serio con piscina hollywoodiana, e in ogni stanza vasca idromassaggio, mobili d'epoca e tv al plasma.
TUTTO ESAURITO ma il dato che soddisfa di più gli operatori è sicuramente quello legato alla "capienza": fino agli anni Novanta, specie nei weekend, tante camere risultavano desolatamente vuote. Nel 2006 invece, secondo il rapporto pubblicato dall'Associazione italiana catene alberghiere, Bergamo città si piazza al secondo posto dietro all'inarrivabile Roma per quanto riguarda l'occupazione delle camere d'albergo, che raggiunge il 71,7 per cento, dietro al 77,7% della capitale, ma davanti a "colossi" del turismo quali Venezia o Firenze.
L'offerta aumenta, la qualità pure, ma anche i prezzi non scherzano, soprattutto per chi ha in mente soggiorni ristretti all'ombra delle
Orobie. Per trascorrere un weekend di due notti in uno degli alberghi o hotel di Bergamo e provincia si possono spendere tra i 140 e i 360 euro, con prezzi variabili in base al tipo di struttura ricettiva scelto dal turista, in base alla stagione durante la quale si è deciso di viaggiare e fermarsi in terra orobica e alla richiesta da parte dei clienti. È quanto emerge da una breve intervista a Giovanni Zambonelli, presidente di Federalberghi-Ascom di Bergamo, titolare di un hotel in città, che ha fornito un quadro sui costi delle strutture ricettive in tutta la provincia. Per quanto riguarda gli alberghi a quattro stelle è possibile spendere per una notte del weekend tra un minimo di 90 e un massimo di 180 euro a persona. I prezzi scendono tra gli 80 e i 120 euro per i tre stelle. Mentre per le strutture a due stelle si passa a tariffe dai 70 ai 90 euro per camere doppie.
"È più difficile - spiega Zambonelli - avere stime e indicazioni coerenti per quanto riguarda il servizio di
bed & breakfast, che comunque sta prendendo sempre più piede da qualche anno a questa parte, creando un mercato a sé stante. Mentre le strutture a due stelle ormai non sono più di una decina in tutta la Bergamasca e fanno sempre meno mercato". "Tutti i prezzi che possiamo indicare per gli alberghi tra le due e le quattro stelle sono comunque molto variabili - aggiunge il presidente della Federazione legata all'Ascom -. I massimi e i minimi dipendono naturalmente dalla stagionalità: su questo punto bisogna sottolineare che l'alta e la bassa stagione, tra città e provincia, sono praticamente invertite tra loro. A Bergamo consideriamo alta stagione i periodi di marzo e maggio, di settembre e di ottobre. Nelle Valli Bergamasche e sul Sebino, invece, il mercato è molto più eterogeneo e tende a offrire servizi diversi, ma è noto che i periodi cambiano radicalmente: l'alta stagione è quella di luglio e agosto o di dicembre e gennaio, in entrambi i casi per la montagna e quindi per il turismo sciistico, solo d'estate per le zone del lago".
altro discorso vale per il tipo di servizio offerto: è ormai d'obbligo, per la città e altre strutture ricettive dell'hinterland, la prima colazione inclusa nel prezzo, in base a un sistema ormai adottato in tutta Italia, che invece non ha mai preso piede all'estero, dove spesso il "breakfast" si paga a parte. "Nelle
Valli Bergamasche e sul lago - conclude Zambonelli - oltre alla prima colazione i nostri colleghi albergatori tendono a puntare sulla mezza pensione, che solitament Bergamasche e comporta la cena. Quindi se è vero che gli 80 euro a persona che si possono pagare in città per un tre stelle in bassa stagione sono un prezzo congruo anche per la bassa stagione in montagna o sul lago, è altrettanto vero che i servizi a disposizione del turista sono profondamente diversi, perché cambia il contesto nel quale vengono inseriti".