Foppolo - Gli impianti di risalita di Foppolo quest'estate resteranno fermi. Saranno i fuoristrada, invece, come già accadde due anni fa, a portare gli escursionisti in alta quota, in particolare al Montebello. La seggiovia che parte dal piazzale degli Alberghi verso la Quarta Baita e il Montebello di Foppolo, infatti, non funzionerà. Uno stop imprevisto, conseguenza indiretta dell'intricata vicenda giudiziaria che, da circa due anni, vede scontrarsi i Comuni di
Foppolo e
Valleve da una parte e la "Financial London Group", amministrata dall'architetto zognese Gianfranco Quarti, dall'altra. Proprio durante la "partita" tra carte bollate e tribunali, infatti, l'Amministrazione comunale ha scoperto che gli impianti non erano omologati per trasportare persone senza sci. Spiega il sindaco di Foppolo Giuseppe Berera: "Per 15 estati le seggiovie hanno portato in quota gli escursionisti, dal piazzale Alberghi alla Quarta Baita e poi al Montebello. Ma gli impianti di risalita non sono mai stati omologati per tale servizio. I proprietari degli impianti che negli anni si sono succeduti, infatti, non hanno mai provveduto ad adeguarli secondo quanto prescrive la normativa in materia".
Una scoperta assolutamente inaspettata anche per il Comune di Foppolo. Proprio l'Amministrazione di Foppolo, infatti, aveva posto tra i motivi principali della requisizione degli impianti di risalita alla London Group (ordinanza del maggio scorso), la necessità di far funzionare gli stessi durante l'estate. "La controparte ha ribattuto che gli impianti non erano omologati - prosegue il sindaco - e quindi uno dei motivi principali della nostra requisizione non aveva più ragion d'essere. Siamo andati a verificare, ed effettivamente le seggiovie non sono idonee al trasporto di persone senza sci". Un'altra "tegola", quindi, sul
comprensorio di Bremboski, dopo lo stop imposto dal Tar di Brescia alle requisizioni degli impianti a opera dei Comuni di Foppolo e
Valleve. L'annullamento dell'ordinanza, di fatto, non avrebbe impedito al Comune di Foppolo di far ripartire gli impianti. Le seggiovie di Foppolo, infatti, per contratto, sono affittate, fino al 31 agosto, alla Valbrembana Ski, società sempre dei Comuni di Foppolo, Valleve e Carona. Ma a bloccare tutto è arrivata l'amara scoperta di una omologazione al trasporto delle persone senza sci mai esistita. "In questi anni - prosegue il sindaco Berera - non ci siamo mai preoccupati perché sarebbe stato un compito delle società proprietarie degli impianti. Non siamo mai entrati nel merito di una questione tecnica, da addetti ai lavori, dando per scontato che tutto fosse regolare. Così, purtroppo, non era. E ora siamo disarmati di fronte a quanto accaduto". "Per adeguare le seggiovie - dice il sindaco - una stima provvisoria indica una spesa di circa 50 mila euro. Occorre adeguare imbarchi e sbarchi dai seggiolini, ma bisogna intervenire anche sulle caratteristiche tecniche dell'impianto di Foppolo. Si presenta al ministero dei Trasporti un progetto, questo viene realizzato, poi c'è il sopralluogo e solo allora si ottiene l'omologazione dell'impianto". I tempi, naturalmente, per quest'estate sono troppo stretti.
Così il Comune di Foppolo è corso ai ripari cercando l'aiuto delle associazioni del paese. Saranno Pro loco e alpini, infatti, a gestire il servizio di trasporto sostitutivo degli impianti. Da sabato al 27 agosto quattro fuoristrada porteranno gli escursionisti da Foppolo al Montebello ma anche ai 1.900 metri del passo della Croce e da qui in Valcarisole, oppure verso il passo di Dordona. "È un servizio che abbiamo sempre offerto ai turisti durante l'estate - conclude Berera - e anche quest'anno, nonostante le difficoltà, volevamo garantirlo". Intanto c'è una nuova tappa nella vicenda giudiziaria tra Comuni e London Group: le Amministrazioni di Foppolo, Valleve e
Carona, recentemente, hanno costituito "Brembo Superski spa", la società che dovrà occuparsi degli investimenti e del rilancio degli impianti di Foppolo. Contemporaneamente prosegue l'iter giudiziario sulle requisizioni (annullate dal Tar) e sulla revoca delle concessioni di utilizzo degli impianti, operazione, quest'ultima, avviata dai Comuni nei confronti sempre delle società proprietarie delle seggiovie.