Le seggiovie erano state requisite dai Comuni. Il giudice: mancanza di gravità e urgenza.
L'architetto Gianfranco Quarti incassa un secondo punto a favore nell' intricata partita giudiziaria che lo vede scontrarsi con i Comuni di Foppolo e Valleve. Il Tribunale amministrativo regionale di Brescia, l'altro ieri, ha accolto la richiesta di annullamento, in via cautelare, dell'ordinanza con cui le due amministrazioni comunali dell'alta Valle Brembana, a metà Maggio, avevano requisito gli impianti di risalita di proprietà delle società "Foppolo Evolution" (in liquidazione e facente capo alla London Group di Gianfranco Quarti e alla famiglia Reali-Berera di Foppolo) e "San Simone Evolution" (ancora "London Group"). Provvedimento che segue la sospensione temporanea della stessa ordinanza, firmata lo scorso 31 maggio dal presidente del tribunale di Brescia a meno di 12 ore dalla presentazione del ricorso da parte dei legali di Quarti. In pratica gli impianti restano "congelati": i Comuni non ne hanno più il possesso ma, dall'altra parte, le società di Quarti non possono neppure continuare le eventuali trattative di vendita. I motivi portati dal TAR all'accoglimento del ricorso sono la mancanza dei caratteri di "gravità" e "urgenza" dei provvedimenti con cui i Comuni avevano requisito gli impianti. La causa proseguirà ora per entrare nel merito della vicenda, ma i tempi sono lunghi, circa due anni. I Comuni di
Foppolo e
Valleve, comunque, stanno valutando un eventuale ricorso al Consiglio di Stato. Intanto prosegue il secondo "canale" utilizzato dalle amministrazioni comunali per cercare di mettere mano sugli impianti di risalita, molti dei quali con vita tecnica in scadenza o già scaduta e quindi da sostituire. Si tratta della procedura per la revoca delle concessioni di utilizzo degli impianti (reso possibile dalla legge poiché gli impianti rappresentano un servizio pubblico). "È una procedura più lunga
dice il sindaco di Foppolo Giuseppe Berera che dovrebbe concludersi con il riscatto degli impianti. Procedura che peraltro, lo stesso Tar di Brescia, nell'ordinanza appena emessa, indica come strumento privilegiato che i Comuni dovrebbero utilizzare in caso di incapacità dei proprietari di far funzionare gli impianti". Ci vorrà ancora un mese, secondo i legali dei Comuni, prima che la revoca della concessione e il riscatto delle strutture arrivi a compimento.
E a quel punto non è detto che Quarti non impugni anche questo provvedimento. "Sapevamo che la strada della requisizione degli impianti sarebbe stata a rischio - dice Berera - però c'era un'urgenza, ovvero iniziare a programmare il rinnovamento degli impianti". "In queste settimane, inoltre,
prosegue il sindaco di Foppolo abbiamo verificato l'inadeguatezza della nuova società che sarebbe dovuta subentrare nella proprietà degli impianti": si tratta della Buchingham Sa, azienda facente capo al gruppo bancario russo Zenit Bank. Replica l'architetto zognese Gianfranco Quarti, difeso dallo studio legale internazionale "Orrick, Herrington & Sutcliffe" con sedi italiane a Milano e Roma: "Il Tar ha dato parere a noi favorevole anche da un punto di vista sostanziale; un giudizio che dovrebbe far riflettere le comunità della valle sull'atteggiamento prepotente e grossolano assunto dalle amministrazioni comunali. Con questo loro modo di procedere stanno rovinando la valle". E Quarti annuncia altre azioni: "Le delibere con cui i Comuni hanno affidato a una società bresciana (il gruppo Impresa, ndr) la progettazione di un piano di rilancio sono di dubbia validità giuridica. C'era già, infatti, un progetto nostro, presentato sulla base del bando emesso dai Comuni". "Ora, per colpa delle amministrazioni - conclude Quarti - tutto è bloccato, capitali e investimenti, con grave danno al territorio". I Comuni, intanto, proseguono nella progettazione dei nuovi impianti (a San Simone, a breve, andranno smantellate per ordine del ministero dei Trasporti, le seggiovie Sessi e Forcella, entrambe scadute). "L'ordinanza del TAR
dice Berera rallenta la nostra azione che però non si ferma: entro fine mese i Comuni di
Carona,
Foppolo e Valleve, costituiranno la nuova società che dovrà prendere in mano gli impianti per il loro rilancio".