Leontopodium Alpinum
Stella Alpina, pianta ben nota, che non vale la pena di descriverne perche’ e’ ben raro che non sia stata vista in posto, o in qualche riproduzione a stampa. Da qualche anno e’ anche spesso coltivata nei giardini e venduta in vaso, dai fioristi o sui mercati. Allo stato spontaneo e’ stata in passato raccolta a tappeto ed estirpata senza criterio, anche perche’ posta in vendita a mazzetti lungo le strade di montagna, ed ha corso il pericolo di venire completamente distrutta. Da qualche tempo, nelle regioni Alpine, si e’ cercato di ostacolare questa raccolta indiscriminata alimentata dal desiderio di possedere questa pianta nella quale si crede di vedere il simbolo dell’ardimento Alpino. Il maggior pregio della stella alpina e’ quello di conservare le sue caratteristiche una volta essicata e di poter essere usata anche come ornamento su cartoline e su composizioni floreali. L’infiorescenza di questa specie e’ in effetti un insieme di capolini di fiori piccolissimi, bianchi, insignificanti, posti in evidenza da un involucro stellare, composto da 5-8 foglie spesse, lanose, e di un grigio che varia d’intensita’ a seconda del substrato sul quale la pianta e’ cresciuta. L’indumento bianco che ricopre questa specie e’ una valida difesa all’eccessiva traspirazione e si forma in quantita’ sulle piante che vivono allo stato spontaneo. La pianta, che fiorisce tra il mese di luglio e quello di agosto, e’ caratteristica dei luoghi rupestri, ma non e’ infrequente anche nei pascoli, sempre su terreno calcareo, tra 1.000 e 3.000 m di altitudine. L’illusione che i fiori piu’ belli si trovino nelle zone rocciose, e’ causa di incidenti spesso mortali, negli inesperti raccoglitori; molto meglio e’ accontentarsi di avere la Stella Alpina viva da seme, in vaso o in giardino. PROTETTA in senso assoluto in provincia di Brescia, Como.