Acetosella
Aglio Orsino
Alchemilla
Alloro
Altea
Aparine
Arnica
Artemisia
Barba di becco
Bardana
Biancospino
Bistorta
Bocca di lupo
Borragine
Borsa del pastore
Bugola
Buon enrico
Calendula
Camomilla
Cardamine
Carlina
Convolvolo
Crescione
Crespino
Edera terrestre
Erba barbara
Erba cipollina
Erba di San Pietro
Erba imperatoria
Erba porcellana
Erigero
Farfara
Farfaraccio
Fragola di bosco
Genziana maggiore
Ginepro
Gramigna
Issopo
Lampone
Lattuga macchiata
Ortica
Papavero rosso
Rosa canina
Rovo
Salvia
Tarassaco
Viola mammola
Salvia pratentis
in dialetto e’ conosciuta come Salvia, Salbia, Insalvia, Petöga, Petonega e Betonega
La Salvia pianta perenne, con fusto alto fino a 50/70 centimetri, robusto e peloso, la salvia pratense fiorisce da maggio a giugno. Ha fiori azzurri, violacei, a due “labbra”, di cui il superiore forgiato a falce. La Salvia cresce in tutte le zone prative della fascia sub montana, fino ai 1500 metri di quota. E’ sempre stata tenuta in considerazione per le sue proprieta’ medicamente fin dai tempi piu’ antichi. La pianta della Salvia, di cui si utilizzano le foglie e le sommita’ fiorite, essicate all’ombra, contiene olio essenziale, tannino, saponosidi e colina.
Trova impiego soprattutto per le sue proprieta’ digestive, balsamiche, antisettiche, espettoranti. Importante viene considerata la sua attivita’ sulle funzioni intestinali e della cistifellea. Nella preparazione di un decotto che puo’ utilizzarsi come tossifugo, si prendono 40 grammi di foglie di salvia e si fanno bollire per due minuti in un litro di acqua. Si filtra e se ne beve una tazzina la sera, prima di coricarsi.
Tale decotto e’ utile anche, ma usato con sciacqui ripetuti piu’ volte al giorno, per rinforzare le gengive sui denti, li puliscono, purificando contemporaneamente l’alito.