Acetosella
Aglio Orsino
Alchemilla
Alloro
Altea
Aparine
Arnica
Artemisia
Barba di becco
Bardana
Biancospino
Bistorta
Bocca di lupo
Borragine
Borsa del pastore
Bugola
Buon enrico
Calendula
Camomilla
Cardamine
Carlina
Convolvolo
Crescione
Crespino
Edera terrestre
Erba barbara
Erba cipollina
Erba di San Pietro
Erba imperatoria
Erba porcellana
Erigero
Farfara
Farfaraccio
Fragola di bosco
Genziana maggiore
Ginepro
Gramigna
Issopo
Lampone
Lattuga macchiata
Ortica
Papavero rosso
Rosa canina
Rovo
Salvia
Tarassaco
Viola mammola
Convolvolus sepium
in dialetto bergamaco Campanèi
Alta da uno a cinque metri, perenne, ha fusto volubile, rampicante, destroso, glabro e angoloso. Le sue foglie sono grandi, a forma di cuore, con orecchiette angolose, unite a fusto da lunghi piccioli. I suoi fiori sono ascellari, solitari, hanno corolla grande, imbutiforme, bianca, con cinque segmenti saldato per tutta la lunghezza: attraggono una farfalla detta “Sfinge del convolvolo”, autrice dell’impollinazione. Il convolvolo e’ presente ovunque: nelle siepi, ai margini dei campi, in luoghi umidi fino a 1300 metri.
In Germania con il convolvolo si prepara un infuso ritenuto valido per la cura della leucorrea. Della pianta vengono utilizzate la radice, le foglie fresche o essicate all’ombra. Per preparare un infuso purgativo si pongono 10 grammi di foglie fresche in una tazza di acqua bollente.
Anche per la salute del fegato viene consigliato l’infuso di convolvolo: si lasciano cinque grammi di foglie in un litro di acqua bollente per cinque minuti. Se ne bevono quindi tre tazze al giorno, di cui una a digiuno.