Acetosella
Aglio Orsino
Alchemilla
Alloro
Altea
Aparine
Arnica
Artemisia
Barba di becco
Bardana
Biancospino
Bistorta
Bocca di lupo
Borragine
Borsa del pastore
Bugola
Buon enrico
Calendula
Camomilla
Cardamine
Carlina
Convolvolo
Crescione
Crespino
Edera terrestre
Erba barbara
Erba cipollina
Erba di San Pietro
Erba imperatoria
Erba porcellana
Erigero
Farfara
Farfaraccio
Fragola di bosco
Genziana maggiore
Ginepro
Gramigna
Issopo
Lampone
Lattuga macchiata
Ortica
Papavero rosso
Rosa canina
Rovo
Salvia
Tarassaco
Viola mammola
Laurus nobilis
in dialetto è conosciuta come Làöro
Pianta aromatica sempreverde, appartenente alla famiglia delle Lauracee. In natura cresce bene in zone soleggiate e riparate dal vento, in terreno ricco, umido e ben drenato. Le dimensioni dell’alloro variano da quelle di un piccolo arbusto, fino a quelle di un albero, alto 10 mt. circa. Le foglie, raccolte in luglio-agosto, lunghe fino a 10 cm., sono coriacee e di colore verde scuro e lucido nella pagina superiore. I frutti, bacche che contengono un unico seme, vengono utilizzati nella preparazione del liquore laurino e raccolte a ottobre-novembre. Nota sin dai tempi antichi, il suo nome botanico pone in evidenza il rispetto che gli antichi gli riservavano: le foglie venivano utilizzate per le corone da porre sul capo dei vincitori e costituiva il massimo onore per un poeta che diveniva un “poeta laureato”; era inoltre consacrata ad Apollo, dio del sole, della poesia e della musica.
In medicina e in campo cosmetico questa pianta è utilizzata per le sue proprietà antisettiche, stimolanti, stomatiche, carminative e toniche. Bevuta per infuso, favorisce l’espulsione o limita la formazione dei gas intestinali, è diuretica, espettorante, sudorifera e antispastica; in passato era impiegata per stimolare l’appetito come rimedio nella cura di influenze e bronchiti croniche. A questo proposito, sminuzzare grossolanamente 10-15 gr. di foglie essiccate, quindi versarvi sopra 300-400 ml. di acqua bollente e lasciare in infusione per 10 minuti circa. Bere 4 tazzine nel corso della giornata, addolcendo con un poco di miele o zucchero. Per uso esterno l’olio essenziale viene impiegato in massaggi e frizioni, con azione lenitiva ed emolliente, per alleviare contusioni, slogature e dolori reumatici; è utile inoltre nella cura dell’alopecia (caduta dei capelli), nella psoriasi e in altre malattie della pelle dovute a funghi. Per la tintura oleosa fare macerare 20 gr. di frutti essiccati in 100 ml. di olio di semi per 5 giorni. Le foglie dell’alloro sono anche un rimedio per allontanare insetti nocivi dalla dispensa e dagli armadi e possono deodorare e rinfrescare gli ambienti. Ancora oggi si utilizza per preservare libri e pergamene. Dal punto di vista gastronomico, l’alloro è un aroma particolarmente versatile che si presta in associazione con sapori dolci sia salati ed anche con l’agrodolce. In cucina vengono impiegate le foglie fresche oppure essiccate da poco tempo. Insieme ad altri odori, vengono usate per insaporire zuppe e stufati e per aromatizzare involtini, arrosti, intingoli, piatti di pesce, legumi, conserve di pomodoro, minestre, brodi, fichi secchi e castagne bollite; vengono inoltre utilizzate per preparare un particolare aceto aromatico. I frutti dell’alloro, infine, vengono usati nella preparazione di liquori e di alcune birre inglesi.
Repertòre di èrbe e piante bergamasche de mangià (tratto dal libro “Profumi e sapori di un tempo”, a cura di Cristian Bonaldi
con la consulenza di Bonaldi Ruggero e Innocenti Maurizio – Corpo Forestale dello Stato)