Uno degli aspetti che piu’ colpiscono il visitatore che si avvicina alle Alpi Orobiche e’ l’abbondanza di acque superficiali. Cio’ si spiega in primo luogo con la particolare posizione di questo monti, direttamente prospicente la pianura e circondati da due grandi Laghi prealpini Lombardi, il Lago di Como, ed il Lago d’Iseo. Durante l’estate i rilievi innalzano le masse d’aria stagnanti sulla pianura e su questi Laghi; in tal modo e’ assicurato un apporto di pioggia molto superiore a quello, ad esempio, sulle Alpi Retiche al di la’ della Valtellina. Discorso analogo vale anche per l’innevamento durante la stagione invernale generalmente piu’ abbondante che in regioni limitrofe. Il limite delle nevi che permangono durante tutto l’anno sulle nostre montagne, situato attorno ai 2.700 metri, e’ uno dei piu’ bassi dell’intero arco Alpino. La struttura Rocciosa delle Alpi Orobie non e’ estranea all’abbondanza di acque superficiali, in quanto queste montagne sono costituite in prevalenza da rocce cristalline e metamorfiche impermeabili. Invece le zone Prealpine sono ricche d’acqua solo in corrispondenza dei fondovalle. Le glaciazioni che a partire da circa 500.000 anni fa invasero in piu’ riprese le vallate principali che scavarono gli specchi d’acqua dei Laghi Prealpini, interessarono solo marginalmente le montagne brembane, che furono interessate dai ghiacci solo nella parte alta, sino a Piazza Brembana.
La morfologia valliva aspra delle valli brembane e’ da attribuire proprio alla mancanza dell’effetto di erosione proprio dei ghiacciai quaternari. Questi ghiacciai scavarono invece tutti quei circhi ed avvallamenti annidati un po’ dovunque nelle rocce cristalline delle cime piu’ elevate nei quali al loro ritiro, si sono formati bellissimi laghi. Nel 1982 la Sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano, in occasione della presentazione di una proposta di Parco Naturale delle Orobie esegui’ un piccolo censimento dei laghi racchiusi nel perimetro del costituendo Parco, giungendo a elencare circa un centinaio tra grandi e piccoli, dei quali almeno una sessantina sul versante Bergamasco. L’abbondanza di acque e di idonee caratteristiche morfologiche ha poi favorito lo sfruttamento per usi idroelettricidi molte di queste conche. Molti Laghi Naturali preesistenti od opportuni avvallamenti sono stati sbarrati con dighe creando cosi’ numerosi bacini artificiali. Interconnessi tra loro con una serie di condotte sotterranee essi alimentano le turbine idrauliche delle centrali elettriche situate nei fondovalle. A distanza di qualche decennio le ferite inferte ai versanti dei monti durante la costruzione delle dighe si sono lentamente rimarginate ed oggi anche questi laghi sono ben inseriti nell’ambiente montano Orobico. Oggi si contano 17 piccoli laghi di sbaramento, in prevalenza situati nella costiera tra la Val Brembana e la Val Seriana. Oltre ai laghi di origine glaciale, esistono poi altri bacini formatisi per impermeabilizzazione, tramite un opportuno argilloso, di doline ed inghiottiti caratteristici delle zone calcaree e carsiche Prealpine cio’ a permesso la formazione di piccoli laghi, quali ad esempio il Lago Branchino ai piedi della Corna Piana. Essendo situato in zona arida quali quella calcarea costituiscono inoltre una preziosa fonte idrica per le attivita’ pastorali oltre alla piacevolissima nota cromatica che contrasta violentemente con i toni caldi della natura circostante.
Fotografie dei laghetti alpini della Valle Brembana.
Laghi Gemelli – Lago di Sardegnana – Lago Marcio – Lago delle Casere – Lago Pian del Becco – Lago Colombo – Laghetti di Foppolo – Lago di Valmora – Laghetti di Ponteranica – Laghetti di Val Sambuzza e Caldirolo – Laghi Conca Calvi: Fregabolgia, Rotondo, Prato del Lago – Laghetti di Poris