Oggi pero’ le giovani generazioni sono sempre piu’ restie a continuare questa secolare attivita’ perche’ mancano gli incentivi che la renderebbero preferibile ad altre occupazioni. Di fronte al progressivo esodo dell’uomo dalla montagna, i vecchi all’evatori dell’alpeggio sono quindi considerati oggi un po’ come strumenti di presidio e salvaguardia dell’ambiente naturale, che senza la presenza umana rischia di decadere, venendo meno l’opera costante di sistemazione dei sentieri, regimentazione dei torrenti , sfalcio dell’erba, ripulitura del sottobosco, taglio degli alberi morti, conservazione delle aree pascolive, manutenzione delle opere murarie e quant’altro costituisce strumento di difesa dell’ambiente e di prevenzione delle calamita’ naturali. E allora l’incontro con un vecchio montanaro, intento a custodire le sue bestie sui pascoli di montagna, puo’ suggerire all’escursionista un pensiero di gratitudine per la possibilita’ offertagli di disporre ancora di un ambiente pressoche’ incontaminato ed assieme il desiderio di continuare a mantenerlo tale.
L’attivita’ dell’alpeggio e’ stata per secoli una costante dell’economia della Val Brembana.
Ogni anno gli itinerari montani si animavano dei sunoi vivaci delle mandrie che dal fondovalle venivano portate sui pascoli alti per la stagione dell’alpeggio, che si concludeva ai primi di settembre con il lento ritorno a valle, verso le dimore invernali. Questa pratica e’ ancora oggi abbastanza diffusa e con l’arrivo della bella stagione i pascoli di montagna si riempiono di mandrie e greggi che allietano con la loro presenza naturale, dove i segni dell’uomo sono limitati a semplici ricoveri per i mandriani e gli animali. Malgrado la contrazione verificatasi negli ultimi decenni, la zootecnia di montagna mantiene inalterato il suo fascino e consente all’allevatore un’autonomia e una liberta’ di azione ben maggiori di quanto non offrano altre occupazioni. Nelle baite e nelle casere degli alpeggi e’ ancora possibile osservare i casari intenti alla produzione del formai de mut, il prestigioso formaggio delle malghe altobrembane a cui e’ stata recentemente attribuita la denominazione di origine controllata, a riconoscimento delle esclusive caratteristiche di tipicita’ e genuinita’ che sono la conseguenza di una sapiente attivita’ casearia mantenutasi costante nei secoli.