Ultimi giorni di preparativi sul sentiero delle Orobie Orientali per la seconda edizione della Orobie Sky Raid che si correrà domenica prossima. Teatro della manifestazione di skyrunning, le corse d’alta quota, sarà il sentiero che collega l’abitato di Valcanale, sopra Ardesio, al Passo della Presolana: 84 chilometri di lunghezza distribuiti su di un dislivello di circa cinquemila metri. Questo percorso d’alta quota venne ideato dalle varie sezioni del Cai di Bergamo negli anni ’50 ed era quasi esclusivamente utilizzato dagli alpinisti ed escursionisti esperti. Negli ultimi decenni, pur rimanendo inviolati gli storici valori dell’alpinismo, la concezione della montagna ha subito profondi cambiamenti divenendo facilmente accessibile al turismo di massa. Generalmente viene percorso dagli escursionisti nell’arco di una settimana grazie alla presenza dei sette rifugi che sono disseminati lungo il suo tragitto.
Negli anni ’80 ci furono i primi tentativi, compiuti da autentici temerari, di coprire l’intera distanza nell’arco di una giornata. La straordinaria impresa riuscita a Pino Pasini di Valgoglio che arrivò al Passo della Presolana con l’eccezionale tempo di 9 ore e 23 minuti. Il 7 agosto del 2005 fu lo skyrunner di Clusone Mario Poletti, vice campione del mondo in carica della specialità, a cimentarsi nel tentativo. L’atleta arrivò al Passo della Presolana fermando il cronometro sul tempo di 8 ore e 52 minuti portando cosi' il nome del Sentiero delle Orobie anche al di fuori dei confini della provincia.
L'idea di una competizione a staffetta, che permetteva di fatto una maggior partecipazione di concorrenti, nacque invece lo scorso anno quando la Federazione di sport d’Altitudine la designò come prova unica del Campionato mondiale. La risposta degli atleti, e ancor piu' del pubblico, fu entusiasmante considerando che lungo l’intero tracciato di gara venne stimata la presenza di circa 15 mila persone. Domenica a darsi battaglia saranno una quarantina di squadre, formate ognuna da tre atleti. Il primo frazionista avrà l’obbligo piu' gravoso dovendo coprire la distanza di 42 chilometri che separa Valcanale dal rifugio Coca dopo essere transitato ai Laghi Gemelli, Calvi e Brunone. Il secondo correrà quindi il tratto fino al rifugio Albani dopo aver lasciato alle sue spalle il Curò e la Cappelletta della Manina. L’ultimo frazionista sarà invece impegnato sulla delicata ed esposta Ferrata della Porta. Il tempo da battere, fatto registrare lo scorso anno da Fabio Bonfanti, Michele Semperboni e Paolo Gotti, è di 8 ore e 27 minuti. In bocca al lupo.
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