Val Brembana
Laghetti alpini pieni la siccità ora è lontana
L'Enel: situazione normalizzata a regime i bacini seriani e brembani
(L'Eco di Bergamo - 21/06/2007)
Fino a metà maggio l'acqua scarseggiava nei bacini idroelettrici bergamaschi. Le temperature estive, il caldo soffocante avevano sensibilmente ridotto l'acqua ospitata nei 18 invasi di cui è titolare l'Enel nelle valli Seriana e Brembana. Per fortuna le piogge dell'ultimo mese hanno ribaltato la situazione, che ora, spiegano dall'ufficio stampa Enel, si è completamente normalizzata. Lo stato di salute degli invasi orobici viene infatti definito «soddisfacente, grazie al considerevole contributo d'acqua dato dalle recenti piogge». Basti l'esempio del lago del Barbellino, in alta Valle Seriana, che ha una capacità di 18 milioni di metri cubi d'acqua, ma che già a metà aprile era in profonda crisi, fermo a un invaso sotto i tre milioni di metri cubi. Ora la situazione è quasi completamente recuperata: Siamo rientrati nelle medie stagionali - spiegano all'Enel: al Barbellino l'acqua si attesta sui 13 milioni di metri cubi, con una situazione abbastanza tranquilla. Piuttosto ora bisognerà fare i conti con i consumi giornalieri di elettricità se il caldo «africano» scoppiato nel Nord Italia improvvisamente ieri, dovesse continuare a lungo. Solo per fare un esempio, scorrendo i grafici online sull'andamento dei consumi giornalieri di Terna, la società a cui fa capo la rete di trasmissione nazionale, pochi minuti prima delle 12 di ieri, il sistema Italia ha richiesto quasi 54 mila megawatt di elettricità. Una domanda che Terna aveva stimato potesse ieri anche superare tale soglia, toccando i 54.200 mw.

Attualmente però la situazione è sotto controllo - ribadiscono ancora da Enel, e salvo colpi di scena clamorosi, questa potrebbe essere un'estate più tranquilla di quelle precedenti». Anche in Alta Valle Brembana la situazione degli invasi artificiali sta rientrando nella normalità. È stato mediamente raggiunto il 60% e forse qualcosa di più in qualche caso della capacità degli invasi - è stato precisato dai tecnici delle dighe di proprietà dell'Enel, e confermato per le dighe dell'Italcementi - e la situazione è in costante miglioramento perchè l'afflusso idrico continua. Insomma non si è ancora al livello degli sfioratoi delle dighe che era la norma di un tempo, ma ci si sta avvicinando. Tradotta la percentuale in dati concreti, si ha negli invasi un carico complessivo stimato in oltre 12 milioni di metri cubi d'acqua raccolta quasi interamente in circa un mese di piogge perché l'apporto dello scioglimento delle nevi invernali non era stato particolarmente significativo.

Lo scorso mese di aprile, infatti, gli escursionisti che erano saliti al rifugio Calvi per assistere al Trofeo Parravicini, arrivati sopra la diga di Fregabolgia , si erano trovati ad ammirare il fondo del lago, semplicemente qualche rara pozza quà e là, uno spettacolo che a memoria d'uomo non si era mai visto tanto desolante. Da quel momento c'è stata un'impennata dopo le piogge di maggio. Come peraltro nel passato, quando tale periodo di arricchimento idrico degli invasi era quello attuale. Si è sempre fatto conto pure dell'acqua di disgelo - fanno notare gli esperti - ma determinanti sono proprio le piogge primaverili e quelle autunnali, prima che arrivi la neve, ed allora si arriva al colmo.

È piovuto abbondantemente nel periodo giusto - continuano gli esperti - e gli invasi hanno raggiunto un buon livello. Ci saranno altri periodi piovosi, dovrebbero esserci quelli autunnali e si arriverà al top. In estate poi, torna sempre di attualità l'ipotesi di un sempre possibile contributo degli invasi alpini per l'irrigazione dei campi di pianura. Secondo gli esperti, il discorso aperto nel passato resta di attualità, anche se finora non è stato chiesto alcun particolare rilascio d'acqua. Intanto si continuerà a fare scorte nel periodo attuale che non è cruciale neppure per l'agricoltura. Poi si vedrà. Nel frattempo potrebbe essere importante, anche se ciò comporterebbe un buon lasso di tempo, cominciare a svasare il lago del Bernigolo: in questo caso sarebbero subito disponibili oltre 500 mila metri cubi di acqua. Si parla di questa operazione da anni: il deposito di ghiaia continua ad incrementarsi, la quantità d'acqua, per converso, a diminuire.

A fronte di questi scenari, resta comunque la soddisfazione per un'annata che sembra essersi raddrizzata dopo un pessimo inizio. Per Marco Bertoncini del Cai di Bergamo che nei giorni scorsi ha compiuto un'escursione in alta valle Seriana nella zona di Valgoglio e che ci ha fornito le immagini dei laghi di Cernello e Aviasco: Finalmente, si possono vedere immagini di laghi pieni al limite, con lo scolmatore che smaltisce l'acqua in eccesso. In generale, mi risulta che la situazione dei nostri laghi alpini sia buona anche se non perfetta: parlando con il guardiano della diga del lago Nero, mi diceva che anche se ha piovuto moltissimo nelle ultime tre settimane circa, questo non ha del tutto compensato la quasi totale mancanza di neve in quota, che quindi non apporta praticamente niente al riempimento dei laghetti alpini.


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