VALLE BREMBANA: Turismo vuol dire sinergia tra enti pubblici e privati, fare sistema e coordinare le professionalità. Sono questi gli indirizzi chiave emersi nel convegno "
Il turismo, un'opportunità per la Valle Brembana", tenutosi a
San Giovanni Bianco. Ospite d'onore l'assessore regionale alle Culture, identità e autonomie della Regione Massimo Zanello che, oltre a intervenire all'incontro, ha anche visitato
Casa Ceresa, recuperata nell'ambito del progetto "Rinascimento brembano", con la partecipazione della Regione. L'assessore Zanello si è inoltre impegnato per il proseguimento del progetto, con il recupero del vicino "Fosinetto", un antico maglio di valore, in fase di acquisizione del Comune. Oscar Mostachetti, sindaco di San Giovanni Bianco, ha inoltre annunciato l'apertura di Casa Ceresa entro breve tempo con l'allestimento delle opere del pittore brembano e di una collezione privata di "ferri del quotidiano", ovvero di attrezzature realizzate nel corso della storia per la vita quotidiana. Al tavolo dei relatori c'erano anche l'onorevole Giacomo Stucchi, l'assessore della Comunità montana Valle Brembana Silvano Gherardi, il presidente della Coldiretti di Bergamo Franco Gatti, il presidente della quarta commissione regionale Carlo Saffioti e il direttore dell'ufficio per la Pastorale sociale, del lavoro e dell'economia don Francesco Poli.
"La
Valle Brembana è un sistema complesso - ha introdotto il sindaco Mostachetti - la manifestazione "Montagna aperta" ha messo in luce i diversi aspetti della nostra valle ma dobbiamo fare squadra per sfruttare le risorse e valorizzarle al meglio. Viste le difficoltà in cui versa l'industria e le carenze infrastrutturali, il turismo rappresenta un'alternativa valida: dobbiamo però costruire un nuovo tipo di turismo, offrire un pacchetto che non punti sul divertimento, possibile ovunque, ma sul patrimonio locale, culturale, naturalistico proprio di questa valle". Stucchi ha concentrato l'attenzione sul rapporto tra la valle e la gente che ci abita, spiegando che prima di fare conoscere il nostro territorio ai turisti stranieri è un obiettivo importante farlo conoscere a chi lo vive. L'assessore regionale Zanello ha evidenziato la forte presenza della Regione in Valle Brembana e ringraziato il suo predecessore Ettore Albertoni: "Ho visitato luoghi e strutture dove ho potuto constatare la presenza reale e profonda della Regione - ha spiegato - ora mi sento in dovere di proseguire su questo cammino.
Il primo impegno sarà risolvere il problema delle infrastrutture. Per quanto riguarda il turismo, serve un turismo culturale ed è limitativo rivolgersi esclusivamente al mercato interno. Bisogna "allungare" il più possibile la stagione, che deve durare almeno dieci mesi. Per questo è indispensabile che si faccia sistema, che gli enti dialoghino con i produttori, gli imprenditori e i privati sul territorio". Zanello ha quindi spronato a costruire una "cultura del turismo", basato sulla conoscenza della propria storia e il recupero degli immobili antichi.
Gherardi, della Comunità montana, ha sottolineato l'importanza del "Sistema turistico delle Orobie" che si sta costruendo, mettendo però a fuoco alcune carenze. "Servono più professionalità e qualità. In Valle Brembana - ha detto - su 56 alberghi non ce n'è uno a quattro stelle. Serve un collegamento efficace con l'aeroporto di Orio al Serio". Franco Gatti della Coldiretti ha ricordato che sono molte le iniziative private "ma da sole sono aride. Ci vuole un sistema a monte che le organizzi. Inoltre è cambiato il tipo di clientela, serve cambiare le strade, creare un turismo di scoperta, legare i prodotti al territorio e difendere questi legami per valorizzare la comunità".
Don Francesco Poli ha ricordato il forte radicamento della fede sul territorio brembano e alcune importanti questioni: poter coniugare sviluppo culturale con le tecnologie, agricoltura e prodotti di qualità, le nuove forme di accoglienza turistica, legare i campanili per fare sistema tra comunità, agricoltura e difesa del territorio ma anche politiche giovanili per radicare i ragazzi al proprio territorio. "Serve rafforzare il tessuto sociale - è stata l'analisi di don Poli -. ll futuro è ricco se capace di dare concretezza per lo sviluppo turistico e non solo della valle". Carlo Saffioti, infine, è tornato sul problema viabilità. Con qualche critica a coloro che non hanno mai creduto fino in fondo nel turismo: "Recuperiamo il tempo perso, promuoviamo la sinergia tra operatori turistici fino alla creazione di un unico grande sistema per tutta la provincia bergamasca".