Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso dei Comuni di
Foppolo e
Valleve che chiedevano la requisizione degli impianti di risalita alle società Foppolo Evolution e San Simone Evolution (facenti capo alla London Group dell'architetto zognese Gianfranco Quarti). Con la sentenza dell'ultimo grado della giustizia amministrativa si chiude, quindi, con un altro punto a favore di Quarti, lo scontro giudiziario tra amministrazioni pubbliche e London Group iniziato a metà maggio scorso: i Comuni di
Foppolo e Valleve avevano emesso un'ordinanza di requisizione con l'obiettivo di entrare in possesso degli impianti e iniziare il rinnovo delle strutture. Le ordinanze, però, erano state sospese dal Tar a fine maggio; sospensione ora confermata anche dal Consiglio di Stato, dopo il ricorso dei due Comuni. Resta, però, aperto il secondo canale avviato dalle Amministrazioni di
Foppolo e
Valleve, per cercare di togliere alla London Group gli impianti di risalita; ovvero la revoca delle concessioni di utilizzo di seggiovie e sciovie (provvedimento reso possibile dalla legge in quanto gli impianti rappresentano un servizio pubblico).
Di fatto, quindi, la sentenza del Consiglio di Stato non cambia molto la situazione all'atto pratico: i Comuni di Foppolo, Valleve e
Carona, che recentemente hanno costituito la società "Brembo Superski", continuano nella progettazione e nella preparazione della prossima stagione. Replicano i legali della London Group, gli avvocati dello studio internazionale "Orrick, Herrington & Sutcliffe", con sedi italiane a Milano e Roma: "I Comuni di Foppolo e Valleve, dopo le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, non hanno alcun titolo per mettere mano agli impianti - dice l'avvocato Bruno Carbone -. Si tratterebbe di un'occupazione abusiva. La requisizione è stata annullata e la revoca delle concessioni è un procedimento ancora aperto. E se la revoca delle concessioni dovesse diventare operativa, comunque, è intenzione del mio cliente impugnare il provvedimento". Revoca delle concessioni per l'utilizzo degli impianti che di fatto poteva già essere in vigore. Ma i Comuni hanno preferito rinviare il provvedimento di fronte alla presentazione da parte della Foppolo Evolution (società messa in liquidazione) di un contratto preliminare di vendita degli impianti di risalita alla Buchingham Sa, azienda facente capo al gruppo bancario russo Zenith Bank.
"Attenderemo ancora una quindicina di giorni - spiega il sindaco di Foppolo, Giuseppe Berera - prima di revocare le concessioni. Vogliamo valutare questo nuovo elemento. Il nostro problema è sempre stato l'interlocutore. Se chi dovesse subentrare riuscisse a risolvere i problemi di bilancio della società e quindi a trattare coi Comuni potremmo anche rinunciare". "Se invece nulla dovesse cambiare - prosegue il sindaco di Foppolo - siamo pronti alla revoca delle concessioni. Si tratta, infatti, di un atto dovuto di fronte all'impossibilità delle società proprietarie di approntare la stagione sciistica ormai alle porte. Intanto, quindi, proseguiamo nei lavori di manutenzione e di rinnovamento degli impianti di risalita.
Gli interventi, per ora, riguardano sciovie la cui vita tecnica era già scaduta e quindi anche la concessione. Fisicamente non tocchiamo altri impianti". Le due seggiovie in questione sono la Sessi, la cui vita tecnica è scaduta nel dicembre 2004 e la Forcella, ferma dal febbraio di quest'anno. Entrambe si trovano nel comprensorio di
San Simone-Valleve. "Entro fine mese - prosegue il sindaco di Foppolo - una volta superati alcuni ostacoli di natura burocratica, dovremmo iniziare i lavori per la posa della nuova seggiovia triposto che sostituirà le due sciovie scadute. Avrà un costo di un milione e mezzo di euro e sarà realizzata dalla nuova società dei Comuni, la Brembo Superski". Prossimo alla scadenza anche lo skilift Camoscio, sempre a San Simone. "Ma dovremmo riuscire ad avere la proroga per altri due anni" spiega il sindaco di Valleve, Santo Cattaneo.