Val Brembana
Scuole di montagna, la salvezza sta in "rete"
Il piano dell'ex Provveditorato: più risorse didattiche e lezioni a distanza per evitare lo spopolamento
(L'Eco di Bergamo - 23/10/2006)
Lo spopolamento della montagna coinvolge anche il mondo della scuola. Infatti, sono sempre meno i bambini che abitano nei piccoli paesi montani, quindi molti istituti ogni anno devono affrontare il rischio della chiusura e il conseguente trasferimento degli alunni nelle scuole dei paesi vicini più popolosi. Questo comporta evidenti disagi per le famiglie, soprattutto per quanto riguarda il tragitto casa-scuola. Nella Bergamasca sono sei le scuole medie che soffrono maggiormente la carenza di alunni: Valbondione , Costa Serina, Colere, Branzi, Dossena e Oltre il Colle, tutte realtà che contano una trentina di iscritti nei tre anni. Per allontanare lo spettro della chiusura degli istituti delle valli bergamasche con pochi alunni, l'Ufficio scolastico provinciale di Bergamo (ex Provveditorato) ha dato il via a un progetto innovativo. Da poche settimane è stata infatti avviata la procedura per arrivare alla costituzione di una rete bergamasca di scuole di montagna, che punta anche al coinvolgimento degli enti locali. Queste le finalità del progetto "Rete di scuole di montagna": mantenere la territorialità della scuola, se ritenuto un valore dagli enti locali, evitando l'isolamento degli alunni e assicurando ai ragazzi il diritto allo studio.

Per ottenere questi importanti risultati, l'ex Provveditorato ha stilato una lista di azioni da intraprendere con la collaborazione di tutti gli enti coinvolti: innovazione didattica, aumento delle risorse di personale una volta attivato il progetto, gestione della formazione dei docenti, esame delle procedure per risolvere i problemi comuni delle scuole in territorio montano, collaborazione in rete, scambio di materiale tra i vari istituti. Inoltre, l'Ufficio scolastico provinciale garantisce il supporto per quanto riguarda risorse, aggiornamento e interventi di esperti. L'obiettivo finale è di arrivare ad assicurare, grazie all'opportuna tecnologia, lezioni a distanza (in diretta o registrate) in tutti gli istituti delle valli. Un progetto di scuola in rete, il primo in Italia con collegamenti via Internet tra i diversi plessi, è già attivo dall'anno scolastico 2002-03 all'Istituto comprensivo di Serina, per la scuola media di Oltre il Colle: scambi di materiale e lezioni a distanza hanno permesso a questa piccola realtà di allontanare lo spettro della chiusura, ottenendo ottimi risultati per quanto riguarda la didattica. "La montagna si sta svuotando, come del resto i paesi rurali della Bassa - sottolinea il provveditore Luigi Roffia -, quindi mantenere la scuola in questi territori è una condizione necessaria per favorire la vita della comunità. Alla nostra scelta di favorire queste realtà, si aggiunge l'invito pressante ai sindaci affinché valorizzino queste scuole lavorando compatti insieme a noi".

Continua Roffia: "Questa scelta comporta due rischi: il problema della qualità dell'insegnamento e quello dell'isolamento dei bambini. Proprio per evitare tutto questo abbiamo pensato di costituire la rete bergamasca delle scuole di montagna". Nel dicembre dello scorso anno uno studio di Legambiente Lombardia ha preso in considerazione la situazione scolastica dei piccoli comuni lombardi, che comprende anche la Bergamasca. Il dossier riguarda 1.152 comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, che rappresentano il 75% dei complessivi 1.545 comuni della Lombardia e il 25% della popolazione regionale con 2.220.081 residenti. Dallo studio emerge che sul totale di 189 piccoli comuni bergamaschi, 22 (pari all'11%) non hanno scuole per l'infanzia, 29 (15%) sono sprovvisti di scuole primarie e 92 (48%) sono senza scuole secondario di primo grado. Se per la scuola materna la nostra provincia si posiziona al sesto posto per numero di istituti, rispettivamente dopo Pavia, Sondrio, Cremona, Como e Varese, ma prima di Lecco, Lodi, Milano, Brescia e il fanalino di coda Mantova; per le elementari risulta ottava e per le medie terzultima, con dati meno incoraggianti solo per Brescia e Milano. Questi i 17 paesi bergamaschi senza materna, elementari e medie sul proprio territorio comunale e quindi con i bambini costretti a fare i pendolari con i comuni vicini: Averara, Aviatico, Blello, Cassiglio, Cornalba , Foppolo, Fuipiano Valle Imagna, Isola di Fondra, Isso , Luzzana, Mezzoldo, Moio de' Calvi, Oltressenda alta, Parzanica, Piazzolo, Valleve e Valsecca . Uno dei problemi principali sottolineato dal dossier di Legambiente riguarda infatti il tragitto casa-scuola, con esempi tratti proprio dalla Bergamasca: "… i bambini di Oltresssenda alta che frequentano la scuola materna devono raggiungere Villa d'Ogna (a 4 chilometri di distanza) con mezzi propri; i ragazzi che frequentano le medie devono invece raggiungere Clusone (7 chilometri) con autobus di linea (impiegando 60 minuti al giorno)" e poi "tutti i bambini di Valsecca devono raggiungere gli istituti di Sant'Omobono Terme tramite pullman di linea: impiegano 1 ora al giorno (30 minuti andata e 30 ritorno) per 4 chilometri di distanza".



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